L'acciaio inox
Lo scopritore degli acciai al Cr è comunemente considerato l'Inglese Harry Brearley; realizzò infatti un acciaio da usare per la fabbricazione di armi, che resisteva alla corrosione provocata dalle polveri da sparo usate in quei tempi. Si accorse poi che la sua scoperta non era presa in considerazione dagli esperti di artiglieria; questo fu il motivo per cui dopo averne prodotto un quantitativo sperimentale, lo lanciò sul mercato come acciaio per coltelleria. Più tardi, in Germania, Straus e Maurer della Krupp segnalavano in una pubblicazione scientifica la buona resistenza alla corrosione degli acciai contenenti un forte tenore di Cr e Ni; successivamente li brevettarono.Nascevano così gli acciai austenitici al Cr Ni. Dopo la prima guerra mondiale gli acciai inossidabili al Cr ed al Cr Ni presero sempre maggiore sviluppo trovando impieghi nel settore chimico, farmaceutico, chirurgico, casalingo, impiantistico navale etc. La resistenza degli acciai inossidabili alla corrosione è dovuta al fenomeno della "passività" cioè alla formazione, sulla superficie del materiale, di una pellicola protettiva generata
dalla ossidazione del Cr sotto l'azione dell'ossigeno. Tale pellicola invisibile, molto compatta ed aderente, protegge il materiale da ulteriori ossidazioni ritardandone la corrosione. Poichè la resistenza varia a seconda del tipo di acciaio e del liquido corrosivo, sarà cura del progettista usare il tipo più adatto a seconda delle sue necessità: non esiste un acciaio inossidabile che sia a prova di attacco in tutte le circostanze.L'AISI (American Iron and Steel Istitute) ha classificato degli acciai con una simboleggiatura numerica AISI 300 ed AISI 400 e tale numerazione è quella più comunemente usata in tutto il Mondo. La serie AISI 300 comprende gli acciai austenitici, mentre l'AISI 400 quelli martensitici ed ferritici.